Da velocista a meccanico della nazionale su pista, la svolta di Andrea Guardini: “È nato un bel feeling con gli atleti”
Andrea Guardini da un anno fa parte del gruppo dei meccanici della nazionale su pista. Dopo 11 stagioni e 43 vittorie da professionista concluse con il ritiro dalle competizioni nel 2021 l’ex velocista veronese ha scelto di cambiare vita e di diventare uno dei meccanici degli azzurri ed ha anche lavorato sul tandem della coppia paralimpica composta da Lorenzo Bernard e Davide Plebani, che ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha vinto una medaglia di bronzo nell’inseguimento. “Dai Mondiali di Glasgow su pista 2023 faccio parte del gruppo dei meccanici della Nazionale. Nel contempo, collaboro con Shimano per l’assistenza neutra race service nelle corse Rcs – ha detto il 35enne in un intervista a L’Arena – A marzo 2024 ho seguito la coppia Plebani-Bernard anche ai Mondiali di Rio. È stata un’emozione essere nel velodromo dove Elia Viviani aveva vinto l’oro olimpico nell’omnium nel 2016″.
Il lavoro sul tandem della coppia paralimpica è stato uno dei lavori che gli ha dato più soddisfazioni. “Dietro c’è tanto lavoro sul tandem. Plebani, ricordo, è un ingegnere meccanico che è stato, tra l’altro, fondamentale per la creazione del manubrio integrato per i velocisti – precisa Guardini – Abbiamo cambiato la trasmissione del cambio ed è stato avvincente dare il mio contributo. Per questo sento un po’ anche mia la medaglia: ma sono loro, gli atleti, a metterci le gambe.
La pista però non è del tutto nuova a lui che ha corso per 11 anni su strada. “La pista mi è sempre rimasta nel cuore sin da quando la praticavo dalle categorie esordienti e allievi. Poterla vivere in un ruolo lavorativo è bello. È nato un bel feeling con gli atleti – racconta l’ex professionista veronese, che dopo aver smesso di correre nel 2021 voleva rimanere nell’ambiente – Credevo fosse più probabile in un contesto aziendale che, comunque, non ho ricercato più di tanto. A livello di soddisfazione personale nel vivere le corse non pensavo di averne così tanta vedendo vincere gli atleti che sto aiutando, come è successo anche agli Europei su pista di Anadia nella velocità olimpica con Mattia Predomo, Matteo Bianchi e compagni”.
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